Ghetto ebraico di Roma
Uno dei più incantevoli quartieri di Roma è senza dubbio quello del Ghetto ebraico, il quale è anche il secondo più vecchio del mondo, dopo quello di Venezia che nacque 40 anni prima.
In realtà la parola “ghetto” pare derivi dal veneziano “gèto” (che veniva letto “gheto” dagli ebrei aschkenaziti), che indicava il luogo della fonderia.
Il Ghetto romano fu fondato nel 1555 e funzionò per circa tre secoli. Gli ebrei erano costretti a vivere all’interno delle sue mura; mura che vennero costruite con il denaro versato dagli stessi ebrei e che ogni notte venivano chiuse.
Furono secoli bui per la comunità ebraica, che vide revocati molti dei suoi diritti e ai cui membri vennero imposti vari divieti, obblighi, umiliazioni e condizioni igieniche deprecabili.
Da non perdere è anche la targa che ricorda la deportazione degli ebrei romani, avvenuta il 16 ottobre del 1943, quando i soldati tedeschi catturarono circa 1.000 persone (di cui 200 bambini) e le inviarono ad Auschwitz, dove ne sopravvissero solo 17.
Se vuoi visitare questo quartiere, puoi recarti nella zona tra il Tevere e Campo de’ Fiori.
Oggi nel Ghetto si può vedere la nuova sinagoga, ma si possono incontrare anche tanti negozi e rinomati ristoranti.
Ti consigliamo di provare una delle loro specialità, come ad esempio i carciofi alla giudia.
Ecco un paio di ottimi ristoranti kosher:
- Ba Ghetto: via Del Portico D’ottavia 2, chiuso il venerdì a cena e il sabato a pranzo, +390668300077
- Taverna del Ghetto: via del Portico d’Ottavia 8, chiusoil venerdì a cena, +390668809771